Ricerca

Design
e traduzione

Le Esplorazioni, che proprio come tali vanno intese, alternano otto filoni di ricerca; propongono altrettanti punti di vista che attengono ai saperi delle discipline del progetto e alla ricerca di design, sia sul piano epistemologico che su quello prassiologico; fanno riferimento ad alcuni ambiti specifici, con particolare riguardo al design della comunicazione; interessano discipline contigue quali la semiotica e i media studies; adottano strumenti analitici e sondano modelli didattici. Come tutte le prime esplorazioni, non si propongono come esaustive ma chiamano a nuove ulteriori esplorazioni.

Esplorazioni

Design e traduzioni editoriali

L’area della produzione editoriale, intesa come sistema di elaborazione di contenuti e progettazione di artefatti, definibile anche come industria dei contenuti, viene individuato nel suo insieme come un sistema traduttivo ad alta complessità, strutturato a sua volta in un continuo intreccio – a scale diverse – di differenti passaggi traduttivi. Dove la traduzione è un transito necessario alla vita stessa dei testi (Derrida 1987).

Giovanni Baule

Traduzione interpretante

L’attività inventiva del design può essere intesa come una traduzione. Ma si tratta di una traduzione che non comporta il passaggio da un testo di partenza da cui tradurre. Perché design è traduttore e interprete di istanze sociali che si presentano come entità non strutturate né testualizzate, dai confini aperti, che cercano proprio attraverso il design una propria forma testuale.

Salvatore Zingalewww.semioticadelprogetto.it

Design e traduzione di genere

L’area di ricerca è delimitata dall’intersezione tra Communication Design, Gender Studies e Translation Studies. Intende sviluppare un processo di osservazione in funzione del genere riferito al comportamento semantico degli oggetti, alle loro declinazioni – da maschile a femminile e viceversa –, ai repertori segnici su cui si basa la loro identità e indagare i meccanismi di trasposizione/trasmutazione fra sistemi semiotici in campo, attraverso i quali il genere si afferma e si cristallizza.

Valeria Bucchettiwww.dcxcg.org

Traduzioni nei picturebook

L’albo illustrato rappresenta un modello di testualità polialfabetica che si presta a molteplici invenzioni narrative e strategie di decodifica. Possiamo individuare in questo ambito specifico, (oltre alla traduzione interlinguistica), differenti possibilità traduttive (traduzione intersemiotica, sinestesica, metatestuale, trasmediale e crossmediale), come espressione di un’attività progettuale trasformativa finalizzata a riformulare, trasmutare, contaminare, disseminare i contenuti di un testo di partenza in uno di arrivo.

Elena Caratti

Traduzioni sinestesiche e accessibilità

Le traduzioni sinestesiche sono un particolare tipo di traduzione intersemiotica in cui prototesto (ovvero ciò che Osimo 2010, riprendendo A. Popovič, chiama il testo “originale”) e metatesto, il testo secondario (ciò che Osimo 2010 chiama il testo “tradotto”), richiedono e sono rivolti a registri sensoriali differenti.

Dina Riccòwww.sinestesie.it

Traduzione e media

Il filone di ricerca si occupa di individuare, definire e sviluppare pattern e strategie di traduzione di testi mediali nelle loro forme di ibridazione, conversione e rimediazione attraverso differenti piattaforme, canali e contenuti. In particolare, la ricerca è orientata a identificare il modello di produzione grassroots e di partecipazione convergente nelle traduzioni crossmediali e transmediali.

Matteo Ciastellardi

Traduzione cartografica

I codici cartografici istituiscono una corrispondenza tra spazi: fanno corrispondere lo spazio geografico, personale, antropologico, allo spazio della rappresentazione. In questa corrispondenza, la mappa diventa traduzione, dove il cartografo regola le operazioni di lettura del territorio e di scrittura del discorso visivo.

Marco Quaggiotto

Texture e testo

Il texture design intreccia narrazioni sulla pelle delle cose; è una scrittura ricorsiva, composta dalla ripetizione di segni minuti. Le modularità seriali mutano la percezione del significato e della trama delle superfici. L’insieme delle riflessioni conduce ad approfondire il texture design come atto comunicativo, con funzioni traduttivo-predittiva e di mediazione-traduttiva, tra osservatore e oggetto.

Daniela Calabi